L’adolescenza è l’età in cui si vuole conquistare il mondo e se ne ha paura, si è molto esigenti, si hanno sogni, idee e progetti, ma anche tante difficoltà ed incertezze dovute alla trasformazione del corpo e dell’identità e alla ricerca di un’affermazione autonoma e personale.
Poi all’improvviso arriva la malattia che stravolge tutto, interrompe ogni processo. Comincia una sequela di giorni pieni di rabbia e di paura, di nostalgia e sconforto, dove tutto è faticoso, tragico.
Gli adolescenti sono molto fragili, e quelli malati di cancro si devono misurare con malattie terribili, terapie devastanti in un’età già di per sé delicata.
Dai pomeriggi trascorsi in ospedale, dai loro desiderata e dai loro bisogni nasce il Progetto “Adolescenti OPEN”, che ha l’obiettivo di creare, al di fuori dell’ospedale, un gruppo di ragazzi in follow up o ancora in terapia, con cui organizzare attività di recupero psicosociale, fisioterapico, scolastico-culturale, dove avere incontri e scambi periodici con esperti, dove organizzarsi in attività ludico-formative. Occasioni in cui i ragazzi possano trovare strumenti con cui esprimere il proprio vissuto, comunicare le proprie emozioni ed avere le seguenti possibilità:
riconquista della fiducia in se stessi e negli altri;
recupero emotivo-psicologico;
crescita attraverso il confronto;
empowwerment;
sostegno di auto e mutuo aiuto.
Il Progetto è caratterizzato da un programma variegato di laboratori quali:
- incontri con esperti su tematiche di interesse quali: problemi psicologici, la sessualità, la fertilità, l’alimentazione, ecc.
- interventi riabilitativi specifici,
- allenamenti sportivi di calcio, maschile e femminile,
- uscite in barca per l’avvicinamento alla Vela,
- laboratori culturali.
I laboratori danno forma ai vissuti emotivi, permettendo di compiere un’attività che consente di entrare in contatto con le proprie parti sane e di instaurare buone relazioni con i pari. Negli adolescenti, può favorire l’attivazione delle risorse psicofisiche necessarie per fronteggiare l’evento malattia e costituire un bagaglio di esperienza positiva da portare al di là della dimensione ospedaliera e dell’evento malattia.